Non particolarmente noto al di fuori dei propri confini, mai veramente affermatosi dal punto di vista stilistco, Pierre Jolivet è però da sempre uno dei valori sicuri del cinema francese. Un'occhiata al mio Filmselezione che si perde ormai in un trascorso ahimè ben più che generazionale basta a confortarmi del fatto che film come FORZA MAGGIORE (la sua splendida opera prima del 1990), FRED e MA PETITE ENTREPRISE non solo venivano tutti onorati dalle tre stellette, ma spesso, con la collaborazione del fido Vincent Lindon, testimoniavano di una sensibilità, quasi insolita in un cinema anche commerciale, nel desiderio di sondare la condizione umana, il tema della solidarietà, l'attenzione costante alle motivazioni sociali.

Con JE CROIS QUE JE L'AIME il regista affronta per la prima volta il film “d'amore” e il risultato, più che gradevole, non dispiacerà difatti agli spettatori che si sono rivisti decine di volte il Richard Gere e la Julia Roberts del pretty film che tutti sapete, che datava proprio dell'anno d'esordio di Pierre Jolivet. Gli attori, come dubitarne, impeccabili garantiscono la qualità del "divertissement". Anche se la prevedibilità del giochetto, l'obbligo di ricamare nel vuoto di un rimpallo sentimentale, toglie al cinema di un autore abituato ad incidere nel concreto gran parte della sua forza.